Corticosteroidi per via inalatoria nella BPCO e rischio di grave polmonite


I corticosteroidi per via inalatoria sono noti per aumentare il rischio di polmonite nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ).
Non è chiaro se il rischio di polmonite vari per i diversi agenti per via inalatoria, in particolare Fluticasone e Budesonide, e aumenti con la dose e la durata di utilizzo a lungo termine.

È stata costituita una coorte di nuovi utilizzatori di pazienti affetti da BPCO, trattati durante il periodo 1990-2005.
I soggetti sono stati identificati utilizzando i database delle assicurazioni sanitarie del Quebec e sono stati seguiti fino al 2007 o fino a un evento di polmonite grave, definito come una prima ospedalizzazione per polmonite o la morte.

È stato stimato il rate ratio ( RR ) di polmonite in forma grave, associata all'uso corrente di corticosteroidi per via inalatoria, aggiustato per età, sesso, gravità della malattia respiratoria e comorbidità.

La coorte ha compreso 163.514 pazienti, di cui 20.344 sono andati incontro a un evento di polmonite grave durante i 5.4 anni di follow-up ( tasso di incidenza 2.4/100/anno ).

L'uso corrente di corticosteroidi per via inalatoria è stato associato a un aumento del 69% del tasso di polmonite grave ( RR=1.69 ).

Il rischio è risultato sostenuto con l'uso a lungo termine, ed è diminuito gradualmente dopo l'interruzione dell'uso dei corticosteroidi per via inalatoria, scomparendo dopo 6 mesi ( RR=1.08 ).

Il tasso di polmonite grave era maggiore con Fluticasone ( RR=2.01 ), aumentando con la dose giornaliera, ma era molto più basso con Budesonide ( RR=1.17 ).

In conclusione, l’uso di corticosteroidi per via inalatoria da parte dei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva aumenta il rischio di polmonite grave.
Il rischio è particolarmente elevato e correlato alla dose di Fluticasone.
Dato che un confondimento residuo non può essere escluso, i risultati sono coerenti con quelli di recenti studi randomizzati. ( Xagena2013 )

Suissa S et al, Thorax 2013; 68: 1029-1036

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